L’indifferenza sembra perbene. Ma uccide proprio come
l’odio -
Guido Caldiron, 16.05.2019
Il
mondo in cui viviamo appare immerso nell’odio, eppure il suo romanzo sembra
dirci che la viltà e l’indifferenza a volte possono produrre esiti anche
peggiori.
In
realtà credo che viltà e indifferenza siano solo delle forme più «educate» di
odio, più presentabili in società ma che conducono irreparabilmente ai medesimi
risultati. Ho l’impressione che il vero motore del mondo sia l’egoismo, che ciascuno di noi è davvero
troppo preso da se stesso e le sue faccende per occuparsi di qualcosa o qualcun
altro. La figura dell’«altro» ci ispira
vuoi indifferenza vuoi odio, il che vuol dire in qualche modo le diverse
tonalità di qualcosa che si traduce nel rifiuto se non nel rigetto vero e
proprio. Nella storia umana questa
presenza è stata spesso vissuta come un arricchimento qualcuno che arrivava da
luoghi a noi fino ad allora sconosciuti e che portava con sé beni o conoscenze
che ci erano ignote -, ma oggi è
ridotta ad essere vissuta solo come un pericolo. E l’esito di tutto ciò è che stiamo costruendo per gli altri, ma
anche per noi stessi, un mondo inumano.