"Pour Carlo, le roman des frontières.
très chaleureusement "
Philippe Claudel
Je ne peux pas oublié ma rencontre à Milan
avec ce Grand Écrivain
et sa dédicace sur un livre que je trouve incontournable
Date de publication: 22 Août 2007
Prix Goncourt des Lycéens 2007
Prix des lecteurs du Livre de Poche-Littérature 2009
Incipit :
Chacun était comme replié dans son silence, même si à presque quarante personnes dans l’auberge, on se trouvait serrés comme des joncs de saule dans un fagot, à s’étrangler, à sentir les odeurs des autres, leurs haleines, leurs pieds, la poisse âcre de leur sueur, de leurs vêtements humides, de vieille laine et de drap, frottés de poussière, de forêt, de fumier, de paille, de vin et de bière, surtout de vin. Ce n’est pas que les uns et les autres étaient saouls, non, ce serait trop facile l’excuse de l’ivresse. On gommerait d’un coup toute atrocité. Trop simple. Beaucoup trop simple. Je vais essayer de ne pas réduire ce qui est très difficile, et complexe. Je vais essayer. Je ne promets pas que j’y arriverai.
RECENSIONI SITI ITALIANI
Potrebbe anche intitolarsi Anime grigie- Atto II il nuovo romanzo dello scrittore francese Philippe Claudel. Si intitola invece Il rapporto, perché è quello che i compaesani hanno chiesto a Brodeck di scrivere su quanto è avvenuto, e Brodeck inizia precisando, “Mi chiamo Brodeck e non c’entro niente”.
Quella che si accinge a scrivere è una storia tremenda, di una colpa recente che nasce da altre colpe che affondano nel passato della guerra, perché il Male non finisce dove incomincia ma genera altro Male. Sempre o quasi sempre.
Quella che si accinge a scrivere è una storia tremenda, di una colpa recente che nasce da altre colpe che affondano nel passato della guerra, perché il Male non finisce dove incomincia ma genera altro Male. Sempre o quasi sempre.
Brodeck non è uno scrittore. Semplicemente stila rapporti sull’ecosistema montano delle sue valli per una non meglio precisata Amministrazione. Come capita a molti scrittori, però, se da un lato gli riesce difficile e doloroso portare alla luce i pensieri profondi attraverso la parola detta, quando scrive gli sembra che le parole divengano docili e gli mangino in mano come uccellini. Inoltre Brodeck possiede una vecchia macchina per scrivere.
Francesco Improta
Ritengo che Il rapporto sia un capolavoro, superiore persino a Le anime grigie, con il quale del resto ha molti punti di contatto, tanto che potrebbe essere intitolato Le anime grigie – Atto II, o meglio ancora Le anime nere, essendo il romanzo in questione ancora più cupo, più pessimista del precedente, contrassegnato com’è dalle stigmate del male e a livello collettivo e a livello individuale.
Sbuca fuori dal nulla quando entra nel villaggio isolato da tutto e chiuso fra i monti. Non fa nulla per non farsi notare. Veste in modo strano, lo accompagnano la “signorina Jolie”, una cavalla, e il “signor Socrate”, un asino. Un personaggio da circo o forse da fiaba: rotondo, ricci neri alle tempie della testa calva, gote incipriate, baffi lucidi, una bombetta. Curiosità e sorpresa dapprima, poi diffidenza, infine odio. I paesani lo chiamano o lo bollano, piuttosto, come l’Anderer, l’Altro. Uno straniero, un corpo estraneo in una comunità ripiegata su se stessa poco incline ad accogliere e ad accoglierlo. La guerra, la seconda guerra mondiale, è da poco passata, ma gli orrori, che non hanno risparmiato nemmeno quel paese sperduto, non sono terminati con la pace ritrovata. L’Anderer innesca nel villaggio un processo di reviviscenza del Male: i perseguitati di ieri, diventano i persecutori di oggi. E’ un Altro e paga con la vita.
Dal lager è scampato Brodeck, anche lui è un Altro nel villaggio, uno straniero arrivato lì da bambino. Orfano, è stato salvato dalla strada da una donna pietosa al tempo della Grande Guerra. Brodeck ha frequentato l’università, nel villaggio è considerato un intellettuale, sa scrivere e per vivere stende rapporti sulla fauna e sulla flora del luogo. Viene incaricato dal sindaco di stendere un Rapporto su quanto è successo, il crimine collettivo del villaggio: Brodeck sa usare le parole e la macchina da scrivere, coi suoi modi, potrà scagionare col Rapporto i paesani.
Questo non è l’ennesimo libro sull’Olocausto, non è l’ennesimo romanzo sul male, quell’entità che siamo soliti considerare fuori da noi, altro da noi.
Philippe Claudel traccia qui una nuova cartografia del male, una mappa di ciò che chiamano inferno che parte da uno sperduto paese tra Francia e Germania, prima durante e dopo l’ultima guerra, per terminare con una x dritta nel cuore del protagonista
Philippe Claudel traccia qui una nuova cartografia del male, una mappa di ciò che chiamano inferno che parte da uno sperduto paese tra Francia e Germania, prima durante e dopo l’ultima guerra, per terminare con una x dritta nel cuore del protagonista
Con Il Rapporto, il romanziere francese Philippe Claudel torna ancora una volta a scavare nelle zone più buie dell¿animo umano, quelle dove si annidano la paura, la viltà e la ferocia. Lo fa con stile esatto e implacabile, seguendo passo a passo l¿inchiesta di Brodeck e i suoi tentativi di avvicinarsi a una verità che rischia di «lasciare ferite con le quali non si può più vivere». Nelle pagine del rapporto, annota i suoi dubbi e le testimonianze sfuggenti dei compaesani, le zone d¿ombra delle vicenda e la sua progressiva identificazione con l¿Anderer. Mentre scrive, infatti, Brodeck lascia emergere anche un¿altra storia, quella che ha vissuto personalmente durante la guerra appena finita. Anch¿egli infatti è stato considerato uno straniero, subendo le persecuzioni, i vagoni piombati e i campi dove «gli uomini non sono più uomini ma soltanto una specie».
Un site vraiment intéressant et plein de documents sur l'Holocauste
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