mercredi 18 mai 2016

Neruda di Pablo Larrain : un capolavoro da non perdere.






La nuit, devant le grand écran sur la plage 





Il sole è il protagonista di questa fantastica giornata, per noi iniziata con un po’ di sfortuna: siamo stati “riufiutati” all’entrata di Mal des pierres FullSizeRender (2)(regia di Nicole Garcia, proiettato nella Sale du Soixantième) e poi tagliati fuori, dopo un’ora di coda sotto il sole cocente di mezzogiorno, dall’entrata al Palais per Hell or high water (regia di David Mackenzie, proiettato nella Sale Debussy). Tuttavia abbiamo avuto modo di rimediare con una pausa, fra sabbia calda, gelato e il suono rilassante delle onde del mare.
La punta di diamante della giornata però è stata la visione di Neruda, film di Pablo Larrain (No, i giorni dell’arcobaleno e El Culb) proiettato nel teatro Alexandre III. All’inizio sembrava far parte dell’andamento non del tutto positivo della giornata. Eravamo seduti tranquillamente cercando di immergerci nella trama del film, che era iniziato più o meno da mezz’ora, quando all’improvviso un grido di donna si leva dal silenzio: un terremoto? Un attentato? Un omicidio?!? Paralizzati nel buio abbiamo capito solo dopo svariati attimi di terrore che si trattava di un malessere in sala. Tutto fortunatamente si è risolto per il meglio e il signore si è alzato chiedendo addirittura scusa, tra i sorrisi un po’ imbarazzati di tutti. Il film poi si è rivelato una vera sorpresa: ambientazioni realistiche, un’infinita cura per i dettagli e una straordinaria fotografia, come sempre nei film del regista cileno, unite ad una trama avvincente e mai scontata con attori molto capaci, hanno fatto di questo film un capolavoro sulla vita di uno dei principali esponenti della resistenza cilena nel dopoguerra, senza renderla neruda-luis-gnecconoiosa ma facile da seguire. I fatti si incentrano sul periodo da latitante del poeta Pablo Neruda, caratterizzato qui dal forte impegno politico nel partito comunista e dalla sua influenza popolare, ma anche dalle debolezze e vizi che lo rendono drammaticamente “umano”. La cosa sorprendente però è che l’intera storia è narrata dalla seducente voce del suo “inseguitore”, un ispettore apparentemente freddo e deciso, ma in realtà più vicino è affascinato dalla figura di Neruda di quanto non voglia far credere. La ricerca spietata del poeta latitante diventa quasi come una storia d’amore, fatta di ossessione e coincidenze mancate. Tocco di stile sono le citazioni di poesie dalle opere di Neruda che intervallano e alleggeriscono la narrazione filmica. Insomma, un capolavoro da non perdere.


da Cannes, la II Esabac






Garçons de Cannes "Que l'importance soit dans " Votre " Regard"




Je tourne mon film  ...

Assis sur mon siège, devant,  dans le car 

je me retourne 

et je lis sur les visages de mes élèves 

le Bonheur et ... 

L'Interrogation ...

Que va-t-il nous arriver ?

Tout disparaît dès la vue de notre hébergement



La queue ne nous inquiète pas 

même si "Un certain regard", bondé, 

 nous refuse ...






Heureusement 

Alexandre III nous accueille 




Garçons de Cannes

Que l'importance soit toujours 

dans  Votre Regard