Aujourd'hui j'aurai dû dire au revoir à mes élèves lors de mon dernier cours...
À partir du 1er septembre je suis à la retraite ...
J'aurais aimé lire mon billet dans chaque classe ...
J'aurais voulu revoir chacun de près ...
mais il ne m'est pas permis ... la Destinée ou le Bon Dieu, qui peut le dire, en a voulu autrement
Lorsque j'ai écrit ces quelques mots pour les "Quaderni del Cairoli" je n'étais pas au courant de la petite fleur mauve qui était en train de naître en moi ... mais bon... tâchons de garder les yeux ouverts aussi loin qu'on peut aller ...
Vingt ans après …
On part naviguer
mais on ne sait pas comment sera la mer…
Cara Maria,
Maria come Mario, Francesca o
Francesco come tutte le alunne e gli
alunni che ho incontrato …
Je vous oublierai tous les jours…
Maria
come la mia carissima nonna che leggeva Il
conte di Montecristo e poi ce lo raccontava con tanti dettagli ormai
sfumati nel tempo, ma che allora riempivano la mia fantasia di immagini
meravigliose, persino Alexandre Dumas avrebbe apprezzato la sua lettura limpida
e precisa.
Ti
scrivo qualche riga perché tu possa fare scelte migliori delle mie.
Tu
hai 18 anni ed io 65. Un abisso. Vivere fino in tarda età non dà a un padre et
men che meno ad un prof l’autorità richiesta per farsi ascoltare da un figlio o
da un alunno.
Tu
ti aspetti delle risposte che non sempre posseggo. Tu vorresti uscire
dall’infanzia ed io vorrei ritornarci.
Come
orientarsi nella giungla di domani? La sorte mi ha coccolato parecchio, di che
cosa potrebbe lamentarsi un fortunato patentato come me? Chissà se sarà così
anche per te?
Vent’anni
di stages, vent’anni di corsi, vent’anni di scambi e d’incontri ...
Vorrei
avere ancora 20 ANNI per poter dire quel che allora non sapevo raccontare.
Vent’anni,
vent’anni al liceo … una breve corsa, ma dovrei direi 40 la mia prima supplenza a Romagnese e poi …. un anno
a Chambéry, Chambéry-Le haut con
Monsieur Pellin et Maria Pia Thoraval,
Gaggiano, Motta Visconti, Besate 8 splendidi anni, Tradate, l’Istituto per
Geometri di Varese ed infine il Cairoli
…
Rivedo
tutto, o quasi, ed in parte tutti … ma non ricordo i nomi, nascosti nella memoria rimasta
che è solo involontaire, ricordo i
visi, i profumi e i gesti le immagini che confondo nei miei sogni…
Cara
Maria , anche i prof sognano …
A volte mi sveglio con il profumo della neve e
confondo Castagnola e Chambéry, sarà che in entrambi ritrovo il sapore di quando a vent’anni ci si sente eterni.
Quando
ero bambino ho invidiato spesso la lettura del breviario del sacerdote del mio
paesello, in verità l’interesse mio era non tanto nel breviario che avrei
scoperto poco dopo… ma nell’interesse che portavo a quella cosa rivestita di
pelle morbida, con quelle pagine che mi capitava di poter accarezzare nei brevi
momenti di catechismo e immaginavo contenesse infinite storie incredibilmente
appassionanti. Non ho mai più abbandonato questo desiderio, non di leggere il
breviario, ma ben aldilà del breviario interminati spazi e infiniti racconti
…. Questo desiderio non mi ha mai
abbandonato.
Vorrei dirti con
Paul Valéry che un enseignement qui n’enseigne pas à poser des questions est mauvais, ma
anch’io non sempre vi sono riuscito.
Ho
avuto alunni bravissimi ed alcuni, pochi, con grandi difficoltà, ma nessuno che
non fosse affascinato dalla Bellezza,
dall’Arte in qualsiasi forma fosse
proposta. Chi ama la letteratura, la vraie vie per Proust, la musica,
la pittura, il cinema, non può diventare un oppressore ecco perché vorrei che
nessuno limitasse mai il tuo immenso, ne sono certo, desiderio di Arte, sappi comunque che tu avrai una vita d’artista : LA TUA.
Tutto
svanisce. Per tutti arriva l’ora.
Tutto
resta. Io me ne vado. Ora spetta a voi.
Odisseas Elitis, Diario
di un invisibile Aprile
traduzione di
Paola Maria Minucci, Crocetti Editore
Les scènes de demain ne me regardent plus ; elles appellent
d’autres peintres : à Vous, Messieurs.